Lo dicono tutte le indagini relative ai mezzi di comunicazione aziendale più efficaci: l’email, quando viene utilizzata in modo professionale, funziona e raccoglie ottimi risultati in termini di attenzione e di feedback.
Tutti noi ogni giorno riceviamo un numero considerevole di email che … cestiniamo!. Tuttavia, quelle ben fatte, quelle che richiamano la nostra attenzione, quelle che parlano del nostro lavoro le leggiamo, e le teniamo anche.
La differenza tra il vanificare gli sforzi e il raccogliere buoni risultati sta tutta lì: pianificare e realizzare una campagna di email marketing nel quadro di una strategia di comunicazione con obiettivi precisi. E senza improvvisare.
Ma perché, e come, ricorrere all’email marketing? Ecco alcuni consigli.
1. L’email marketing consente di valorizzare il patrimonio di contatti (i “lead”) che ogni impresa si crea nel corso del tempo.
Dal momento che non possiamo ricorrere al nostro database solo per proporre un’offerta commerciale, quello che possiamo fare è studiare e realizzare un programma di invii (da programmare secondo un preciso Calendario Editoriale) grazie al quale ci rivolgiamo ai nostri contatti con continuità per raccontare il nostro lavoro e per parlare dei loro problemi di comunicazione, e di come possiamo risolverli.
In questo modo, stiamo facendo STORYTELLING AZIENDALE e, nel contempo, stiamo operando anche a livello di LEAD NURTURING (altro termine inglese che indica, sostanzialmente, il “coltivare” i propri contatti nel tempo per farli maturare fino a diventare clienti).
Sicuramente, stiamo anche incrementando le visite al nostro SITO AZIENDALE, a cui i nostri contatti arriveranno dalla newsletter con un semplice click.
2. La nostra strategia funzionerà se avremo stabilito con esattezza, prima di partire, gli OBIETTIVI che ci poniamo e i criteri di VALUTAZIONE dei risultati.
Gli OBIETTIVI si inseriscono in quello che è il “viaggio” che ogni nostro contatto dovrebbe fare: dalla fase iniziale di conoscenza all’approfondimento (scoperta) della nostra realtà (ecco il “lead nurturing”), e da qui alla richiesta di offerte fino a divenire cliente a tutti gli effetti. Cliente che, poi, andrà gestito e curato con attenzione …
Il mio storytelling aziendale servirà appunto a far progredire il contatto, passo dopo passo, nel suo percorso di avvicinamento alla mia realtà.
3. I moderni sistemi di spedizione e VALUTAZIONE di email consentono di misurare con esattezza l’andamento delle mie newsletter. Ecco perché oggi si parla molto di KPI (i Key Performance Indicators) che consentono di misurare QUANTI e QUALI dei miei contatti hanno compiuto una determinata azione (per esempio: aprire la mia newsletter o clickare su un determinato link).
E siccome la mia newsletter cerca di spingere i contatti a visitare il mio sito, ecco che gli ANALYTICS del sito mi racconteranno tutte le variazioni in termini di visite, aperture di pagine, tempi di permanenza, ecc.
4. Come se non bastasse, la tecnologia oggi esistente mi consente di personalizzare, differenziare, calendarizzare e automatizzare le mie newsletter, il tutto per rendere sempre più efficace e mirata la mia comunicazione. Ciò mi consente di fare comunicazioni sia uguali per tutto il mio database, sia differenziate per target, per situazione del contatto, ecc.
5. In Ellisse curiamo differenti progetti di email marketing per clienti molto diversi (per settore e tipologia), ma che gestiamo tutti nel quadro di precise strategie di comunicazione.
Perché una campagna di email marketing efficace non si improvvisa: vengono coinvolti gli aspetti strategici (obiettivi, pianificazione, valutazione), creativi (come impostare lo storytelling? Con quali idee?), realizzativi (video, immagini, testi) e operativi (invii e controlli).
Insomma, un vero e proprio PROGETTO DI COMUNICAZIONE, che siamo in grado di seguire dall’inizio alla fine.