Piaccia o no, in termini di evento e di live communication il Festival di Sanremo resta il numero uno.

Oggi parliamo del 69° Festival della canzone Italiana di Sanremo ma, promesso, non accenneremo a vincitori, vinti, presentatori, polemiche collegate, ecc. Ci dedicheremo invece al nudo linguaggio delle cifre: ovvero, a quei numeri che non solo danno la dimensione del fenomeno, ma che aiutano anche i brand a capire se l’evento è meritevole dell’investimento pubblicitario richiesto (primo dato: la raccolta pubblicitaria 2019 è stata da record, oltre 31 milioni di euro!).

Innanzitutto: gli ascolti televisivi sono stati in calo rispetto al 2018, con una media di 9,8 milioni di spettatori e il 49,4% di share. L’audience è diminuita di quasi il 10% e la share del 2,9%. La media 2019 rappresenta il secondo peggior risultato dell’ultima decade, mentre la share è invece da ritenersi positiva (quarta della decade). La serata finale è stata vista in media da 10,6 milioni di persone, con un picco di 13,3 milioni registrato alle 22.10 con l’esibizione di Eros Ramazzotti. La share ha superato il 50% (56,5%), il che significa che più di una persona su due che ha guardato la tv ha guardato Sanremo…

Ti riconosci? Eri quello che guardava Sanremo o eri l’altro? Qualche dato anche sulla composizione dell’audience: la maggioranza è stata costituita dalla fascia 15-24 anni, con il 55% di share (dato addirittura in crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2018), mentre la fascia femminile 25-54 anni ha registrato un calo di oltre 5 punti percentuali.

Se, dunque, questa edizione non ha registrato una performance memorabile dal punto di vista dell’audience televisiva, ci sono altri fattori che – al contrario – mostrano numeri in crescita e che sono, sicuramente, un segno inequivocabile dei tempi.

Parliamo naturalmente del web, dove visite, social e visualizzazioni varie hanno registrato numeri altissimi.

Innanzitutto, RayPlay ha generato nella diretta della finale oltre 840.000 visualizzazioni, trasformando Sanremo2019 nell’evento televisivo più seguito di sempre in diretta streaming sul canale, con un aumento di visualizzazioni di oltre il 50% rispetto all’anno prima. E’ facile leggere in questo dato il riflesso di una abitudine (la visione in rete di programmi, pensiamo a Netflix, Amazon Prime, ecc.) che si sta sempre più diffondendo. I contenuti on demand del Festival di Sanremo hanno ricevuto in totale oltre 6 milioni di richieste.

Proseguiamo. Le interazioni sui social sono state di oltre 15 milioni nelle 5 serate (più di 4 milioni in quella finale), con una crescita di oltre il 10% rispetto al 2018. Quasi superfluo segnalare che la crescita maggiore l’ha fatta registrate Instagram, con un aumento di 67mila nuovi follower e 370mila visualizzazioni.

Questi sono alcuni dei numerosissimi dati forniti da Publicis a commento di Sanremo 2019. Sono state però realizzate specifiche ricerche, utili e interessanti, che hanno sondato il rapporto fra l’audience e i brand legati al maxi evento.

Tra queste, riprendiamo quella che GroupM ha dedicato allo spazio che le marche hanno avuto all’interno degli atteggiamenti e delle propensioni all’acquisto dell’audience di Sanremo 2019.

Attraverso 1.500 interviste realizzate nella serata finale ad un campione rappresentativo,  la ricerca identifica il ritratto del telespettatore/consumatore del Festival di Sanremo, che può essere definito attraverso questi dati: il 66% ha una spesa media mensile per nucleo familiare di oltre 1.500 euro, il 94% va al supermercato almeno una volta alla settimana (il 65% anche più volte), le categorie di spesa top sono alimentari (91%), igiene e cura della persona (80%), internet e telefonia (79%), arredamento ed elettrodomestici (78%), viaggi e turismo (76%).

Molto interessanti sono i dati relativi ai consumi. Il 27% ha cercato online marche e prodotti visti durante il Festival (la percentuale tra i Millennials sale al 37%), il 30% (37% tra i Millennials) ha ordinato cibo a domicilio, il 10% ha fatto una spesa alimentare specifica per stare sul divano e non perdersi il Festival.

Per l’80% del campione, il Festival di Sanremo è un brand “made in Italy” e il 93% è pronto a seguirlo anche l’anno prossimo.

Al di là di questi numeri (comunque impressionanti), a livello professionale emergono alcune considerazioni che chi, come Ellisse, organizza eventi riscontra quotidianamente:

  • gli eventi live confermano il loro valore aggiunto grazie ai fattori esperienziali diretti, alla partecipazione e alla condivisione;
  • sono adattabili a tutte le dimensioni e aziendali e a tutti i mercati e rappresentano una forma di comunicazione efficacissima;
  • le loro enormi potenzialità vengono ulteriormente esaltate dai nuovi media (soprattutto online) che consentono la condivisione dei contenuti non solo con “chi c’era” ma con un pubblico virtualmente vastissimo, superando quindi il concetto che “gli eventi sono riservati ad un target troppo ristretto”.

Infine, l’immancabile quiz (sibillino):
TI RICORDI CHI HA VINTO L’EDIZIONE 2019 DEL FESTIVAL DI SANREMO?