Gli avvenimenti degli ultimi giorni ci hanno destabilizzato. In un modo o nell’altro hanno cambiato la nostra routine, hanno insinuato la paura, in un certo senso ci hanno resi fragili.

Noi del mondo della comunicazione abbiamo censito, analizzato, letto e riletto centinaia di articoli sul tema. Tra tutti questi una frase letta su Forbes ci è saltata all’occhio:

Il Coronavirus ci pone in isolamento e ci divide, ma noi dobbiamo restare uniti.

La comunicazione. Il miglior vaccino antipanico

Ed è proprio da qui che vogliamo partire, non per diventare maestri o professori. Ognuno deve fare il proprio mestiere. Quindi ci siamo chiesti: cosa possiamo fare noi operatori del mondo della comunicazione e degli eventi? In che modo possiamo dare il nostro contributo?

Noi come voi, ci poniamo forti interrogativi.
FERMATEVI 5 MINUTI E RAGIONATE SU QUESTI DATI e CONCETTI

Sicuramente, il comparto per noi più colpito è quello degli eventi.

In Italia a rischio un settore da 900 mln di euro all’anno e 40 mila addetti ai lavori. Enormi i danni economici sul comparto della live communication.” Questi i dati emersi dal ‘Monitor sul Mercato degli Eventi e della Live Communication in Italia’ realizzato ogni anno da AstraRicerche per ADC Group (leggi news). Cifre che arrivano a 1-2,5 miliardi di euro all’anno allargando il raggio degli eventi oltre l’ambito prettamente aziendale (comprensivo ad esempio di tutta la parte medico-congressuale). L’Osservatorio Italiano dei Congressi ed Eventi dell’Università Cattolica ha poi messo in evidenza che nel 2018 nel nostro Paese sono stati fatti 421.503 eventi (+5,8% sull’anno precedente) che hanno coinvolto 28.386.815 partecipanti.

Queste cifre ci fanno capire che il comparto del turismo congressuale e degli eventi incide nella sua totalità per il 13% del Pil.

Sono i dati del nostro settore e non sono certo delle camomille. Però vogliamo stimolare concetti ben più trasversali, applicabili al nostro settore come ai vostri.

  1. LA CRISI E’ UNA FASE. E COME OGNI FASE CI SARA’ UN DOPO.
    Fare strategia per un’impresa di qualunque settore è un plus. Provare a guardare in un’ottica di lungo termine, riprogrammare e avere la capacità di reagire agli imprevisti diventa, in questi periodi, un punto di forza.
    Nessuna passività, ma reattività.
  2. CREDERE e AVERE FIDUCIA NELLE PERSONE.
    Le persone sono le nostre risorse più importanti. La loro sicurezza, il loro benessere sono l’investimento a lungo termine più importante che un’azienda possa fare. Ambienti di lavoro sicuri e smart working sono opportunità non limiti.
  3. FARE ORDINE.
    I momenti di crisi, sono i momenti in cui è importante riallinearsi, controllare i budget e le spese, investire in ciò che si crede realmente di valore.
  4. LE SFIDE SONO OPPORTUNITÀ.
    Monitorate il cambiamento del mercato, non affogate nella paura e nell’incertezza, ma fate di questi interrogativi una leva per fermarvi, riflettere e agire. Magari in modo diverso da quanto previsto, ma provando a rispondere al mercato e non subendo il mercato.

Crediamo, ne siamo convinti, che i cambiamenti spesso non sono decisi, ma accadono.

All’inizio fanno paura, ma se si prova a guardarli con gli occhiali giusti, col tempo si trasformano e possiamo imparare a gestirli.

Il mondo della comunicazione ne è una testimonianza concreta. E noi, che operiamo in questo settore da quasi 25 anni, di crisi e cambiamenti ne abbiamo visti parecchi. Abbiamo dovuto ritarare, riequilibrare, riallineare il nostro lavoro, i nostri strumenti e le nostre strategie. Ma in tutto questo ci siamo anche imposti di fermarci, ragionare e capire il potere dello strumento che avevamo in mano.

La comunicazione è un ponte, un link di collegamento tra persone, visioni, società e qualunque cambiamento possa subire in termini di canali, messaggi, strumenti, distanze non perderà mai il suo valore.

Questo, molto semplicemente, è il nostro vaccino antipanico.

E se tra le vostre strategie di lungo termine deciderete che la comunicazione può essere un’opportunità, contattateci!